Grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit24. L’Impatto Sociale è sempre più centrale nelle HR, ma parole come inclusione, sostenibilità, diversità indicano percorsi molto più complessi di qualsiasi slogan o promessa. Cosa consigliate alle aziende che vogliono seriamente affrontare questi temi?
Il punto di partenza, come in ogni processo HR, sono le persone. Nello specifico quello su cui bisognerebbe porre l’attenzione è il clima che si respira all’interno delle nostre realtà. Ci sentiamo sicuri di essere noi stessi a lavoro? Posso esprimere la mia idea o opinione senza paura di effetti negativi? Questa condizione prende il nome di sicurezza psicologica ed è quella condizione per cui mi sento al sicuro nel dire la mia opinione, convinto che gli altri mi ascolteranno e apprezzeranno lo sforzo. La consapevolezza che se anche dovessi commettere un errore, potrò comunicarlo senza incappare in conseguenze spiacevoli, anzi trovando comprensione, supporto e nuova benzina per provarci e riprovarci meglio! Questo mindset, negli States viene definito con una parola semplice ma efficace: Fearless, senza paura. A partire da questo costrutto possiamo fare della diversità e dell’inclusione un vero valore aggiunto.
Mai come in questi anni quello della Talent Attraction e Retention è un nodo fondamentale per qualsiasi azienda. Trattare il tema della sicurezza psicologica può favorire anche questi processi?
La pandemia, la crisi climatica, ma anche i nuovi e sempre più preoccupanti conflitti bellici, hanno fatto emergere, in maniera evidente, un’attenzione sempre crescente verso la qualità del proprio lavoro. Per la nuova generazioni infatti il lavoro si inserisce in un contesto più ampio che ha a che fare con ideali, valori e interessi della persona. Temi come l’ESG, la D&I o l’ormai noto fenomeno delle grandi dimissioni sono pezzi di un puzzle che, se ricostruito, riesce a fornire un’immagine chiara di ciò che diventa prioritario: un ambiente di lavoro inclusivo, attento ai contributi, al valore e alla crescita dei singoli. Oggi come non mai il lavoro deve generare valore: per se stessi, per gli altri e per l’ambiente. Dobbiamo quindi partire proprio da questi tre principi: curare lo sviluppo dei talenti, costruire aziende inclusive e, infine, diventare esempi da seguire di etica e sostenibilità. Ricordiamo sempre che i migliori “ambassador” per talent attraction e retention sono coloro che già lavorano per noi.
Leadership gentile, leadership positiva, leadership partecipativa, democratica, aperta… tante definizioni per un unico obiettivo: ridefinire il concetto di leadership e far emergere nuove figure di leader. Quali sono le vostre ricette?
La nostra ricetta prevede tre ingredienti: coraggio, trasparenza e creatività. Perché coraggioso? Perché le incognite del futuro ci porteranno sempre di più a doverci mettere in discussione sia sul fronte delle nostre competenze più tecniche che su quello delle soft skills. Coraggio anche inteso come il sapersi assumersi rischi legati alla scelta di un nuovo processo, una nuova modalità di lavoro ma anche alla selezione e allo sviluppo delle risorse in azienda. Quando invece parliamo di trasparenza non ci riferiamo solo al saper comunicare in maniera cristallina obiettivi e task, creando i presupposti giusti per l’allineamento del team, ma anche e soprattutto trasparenza intesa come la capacità di saper dimostrare la propria vulnerabilità. Il leader trasparente è in grado di ammettere i propri limiti e i propri sbagli anche di fronte al proprio team. Questo è il primo passo per creare un’ambiente che, a partire dai vertici, accoglie e impara dagli errori incoraggiando lo sviluppo di idee nuove e approcci originali nei propri collaboratori. Infine, dovrà far della creatività la sua arma vincente per affrontare le sfide del futuro dimostrando di saper reagire agli imprevisti e trovando soluzioni sempre nuove per la crescita del proprio team e della propria azienda.
Laborplay ha costruito un progetto di ricerca-intervento che a partire da una prima fase di diagnosi, affronta, in una serie di workshop dedicati e customizzati, tutte le sfaccettature del costrutto della sicurezza psicologica per permettere alle aziende di avviare in modo strutturato il proprio percorso di crescita “fearless”.