Buongiorno Dott. Pinato, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit23. Cosa vi aspettate da questo evento? Con quale spirito vi apprestate a prendervi parte?
Il nostro obiettivo è quello di diffondere il più possibile la cultura Welfare all’interno delle organizzazioni, dalle più grandi alle piccole e medie imprese – tessuto produttivo del nostro paese. Siamo molto contenti di partecipare anche a questa edizione, crediamo, infatti, nell’importanza dell’ascolto e della condivisione.
Se fino a pochi anni fa il tema della “fuga dei cervelli” era centrale, anche nella narrazione dei media mainstream, oggi si parla più diffusamente di mancanza di talenti e questa carenza sembra accomunare molti ambiti e settori. Come si può affrontare questo problema in modo sostenibile ed efficace?
Crediamo che per le aziende sia indispensabile mettere al centro le proprie persone, attraendo nuovi talenti, ma soprattutto trattenendo quelli già presenti nell’organizzazione. Le politiche di welfare sono diventate rilevanti nella scelta di un nuovo lavoro e hanno un impatto anche nella scelta di cambiare lavoro. Questo sicuramente influisce nel riuscire a trattenere e attrarre profili con le competenze specifiche richieste.
Quali sono secondo voi i trend e le tematiche su cui si evolverà il settore HR nei prossimi 5 anni? Quanto influirà l’esperienza pandemica sull’agenda che il vostro mercato stava portando avanti prima dell’avvento della Pandemia e delle restrizioni che ne sono scaturite?
Nella nuova edizione del nostro Osservatorio Welfare che mira a fornire una panoramica delle nuove abitudini, dei trend e degli scenari futuri del welfare aziendale, è emerso come questo strumento sia stato fondamentale per contrastare l’inflazione e il carovita, offrendo un supporto concreto al reddito delle famiglie. Oltre a confermare la sua importanza per l’empowerment femminile e per coinvolgere le nuove generazioni, abbiamo individuato 5 tematiche chiave per cui il welfare ha avuto e avrà un impatto significativo: l’engagement, la gender equality, la sostenibilità, la quotidianità e la semplicità nel favorire l’utilizzo di strumenti digitali.
HR e gender equality: come dovrebbero le aziende affrontare questo tema e quali innovazioni e buone pratiche dovrebbero mettere in campo?
Al welfare aziendale è attribuita una significativa rilevanza quale strumento di promozione delle pari opportunità, in quanto è in grado di favorire la natalità, diffondere una cultura aziendale più favorevole e attenta alla parità di genere ed essere uno strumento di sostegno alla crescita professionale delle donne.
Per noi in Edenred la valorizzazione della figura della donna è fondamentale, non solo verso le aziende che ci scelgono, ma anche al nostro interno; recentemente abbiamo ottenuto la certificazione del Modello per la Gender Equality di IDEM.
Perché un visitatore del #GHRSummit23 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?
Il nostro obiettivo è ascoltare i bisogni dell’azienda e rispondere in modo concreto con consulenze strategiche, professionisti specializzati e strumenti innovativi per erogare servizi di People Care e soluzioni di welfare pensati per le esigenze dei collaboratori. Il welfare aziendale, oggi, si evolve continuamente per rispondere ai diversi bisogni di ogni singolo individuo; è importante mettere a disposizione strumenti che valorizzino le persone e promuovano il giusto equilibrio vita-lavoro.