Buongiorno Valeria De Divitiis, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit23. Avete già preso parte all’evento? Cosa vi aspettate quest’anno?
Sì abbiamo già partecipato come espositori e come relatori a diverse edizioni dell’GHR Summit. È sempre un’ottima occasione di incontro e confronto con coloro che popolano il mondo HR, a cui è dedicato il nostro servizio di Head Hunting.
Cercheremo di comprendere i maggiori disagi dei responsabili HR per capire come sanarli insieme.
Se gli anni della Pandemia sembravano essere quelli del Metaverso, il 2023 è dominato dal boom di ChatGPT e dei prodotti e servizi basati su questa e su altre AI generative. Come possono questi strumenti aiutare l’HR e i lavoratori e migliorare il lavoro?
Crediamo che ChatGPT abbia un impatto notevole in tutti gli ambiti professionali, compreso il nostro.
Il valore aggiunto che secondo noi questo strumento può portare nel mondo delle Risorse Umane è questo: automatizzare alcuni dei processi più ripetitivi del nostro lavoro affinché HR ed Head Hunter possano concentrarsi sulla relazione umana. Instaurare un rapporto con le persone fin dalle prime fasi del recruiting diventa infatti fondamentale in un mondo in cui i talenti desiderano sentirsi valorizzati.
Testando ChatGPT in Reverse abbiamo riscontrato che può essere un valido supporto in questo senso: per esempio, può aiutarci in maniera unica nella scrittura dei testi, una pratica quotidiana e spesso lunga della nostra professione.
Se fino a pochi anni fa il tema della “fuga dei cervelli” era centrale, anche nella narrazione dei media mainstream, oggi si parla più diffusamente di mancanza di talenti, o meglio della difficoltà di assumerli, e questa questione sembra accomunare molti ambiti e settori. Come si può affrontare questo problema in modo efficace?
Assumere non è mai stato così difficile. Oggi non sono più solo le aziende a scegliere i loro talenti, ma viceversa sono anche i talenti a scegliere l’azienda in cui lavorare.
Le persone hanno cambiato le loro aspettative negli ultimi anni: richiedono di essere riconosciute e valorizzate, soprattutto le giovani generazioni.
La vera sfida quindi non è più tanto selezionare i talenti giusti, ma piuttosto assumerli e trattenerli in azienda, offrendo loro la migliore employee experience possibile.
Ma per fare questo bisogna conoscere oggettivamente il mercato, sapere con certezza cosa desiderano i talenti oggi: l’approccio data driven e la corretta interpretazione del dato diventano essenziali per mappare il mercato e capire come viene percepita l’azienda all’esterno. Solo così si potrà comprendere come migliorare il proprio Employer Branding, la propria offerta e il proprio processo di recruiting in funzione di ciò che richiede il mondo del lavoro.
Perché un visitatore del #GHRSummit23 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?
Rappresentiamo un unicum nel mercato degli head hunter poiché abbiamo sviluppato una tecnologia che ci consente di aiutare molto di più i nostri clienti, non solo a identificare i candidati corretti, ma anche nel riuscire ad assumerli.
Per assumere talenti in un mondo del lavoro profondamente cambiato è essenziale comprenderne in modo oggettivo le rinnovate esigenze. In questo contesto, Reverse può essere il partner giusto attraverso il suo approccio scientifico, analitico e data driven.
Grazie alla capacità dei nostri software proprietari non solo di raccogliere i dati, ma soprattutto di elaborarli e interpretarli per trasformarli in azioni concrete, possiamo analizzare il mercato e supportare con successo le aziende verso il permanent placement, anche quando i volumi di persone da inserire in organico sono ampi.