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Quiet quitting e crisi manageriale: la soluzione c’è, si chiama “ascolto”

Come gli strumenti digitali HR favoriscono la cultura del confronto, per tenere alto l’engagement e prevenire l’abbandono silenzioso.

2022 – Nei primi sei mesi dell’anno più di un milione di persone in Italia ha abbandonato il posto di lavoro, con un aumento del 31,73% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’epoca delle Grandi Dimissioni è tutt’altro che finita. Parallelamente, dilaga sui social il termine “Quiet Quitting, che conta già più di 10 milioni di hashtag condivisi su TikTok.

Evoluzione naturale del primo fenomeno, “l’abbandono silenzioso” del lavoro denota l’esigenza non solo di uno stipendio soddisfacente ma anche e soprattutto di un buon equilibrio vita-lavoro. Le aziende devono dotarsi di mezzi di ascolto sistematico per tenere alto l’engagement delle risorse umane e limitare i danni causati da abbandono e cali della produttività

Il Quiet Quitting consiste, in buona sostanza, nel lavorare solo lo stretto necessario, senza straordinari e tempi di lavoro extra, con l’obiettivo di rivendicare più tempo per se stessi e contrastare l’iper-reperibilità, accentuata dall’intensificazione dello smart-working. Oggi in Europa solo il 14% dei lavoratori si dice realmente coinvolto nella propria attività e solo il 33% si sente complessivamente appagato nella sfera lavorativa[1]. È un dato che fa riflettere, se si pensa che il fenomeno coinvolge in particolar modo le generazioni potenzialmente più produttive, ovvero la fascia di età inferiore ai 40 anni.

Ma c’è di più. A un’analisi più approfondita, emerge una seconda grande causa, specchio dei nostri tempi: la necessità di ascolto ed empatia. La maggior parte dei lavoratori dipendenti non vede concrete possibilità di crescita e non percepisce un reale interesse dell’azienda nei confronti del proprio sviluppo. In sintesi, stiamo assistendo a una crisi manageriale.

Una possibile soluzione consiste nel risalire a monte del problema, monitorando l’esperienza e il grado di soddisfazione dei dipendenti, perché è da lì che nascono motivazione e ingaggio. La chiave? Il dialogo continuo. Gli esperti sostengono che un manager di successo dovrebbe avere almeno tra i 15 e i 30 minuti di conversazione a settimana con ogni membro del team.

beYOUXP è una piattaforma di People Experience che supporta Manager e HR nell’ascolto delle persone, stimolandone

  • Percezione di abilità
  • Engagement verso le attività, il team e l’azienda
  • Benessere fisico, psicologico e sociale

beYOUXP abilita l’introduzione (o il potenziamento) della cultura del continuous feedback a 360° e favorisce scambi costanti e trasparenti tra manager e collaboratori.

I dati di esperienza delle persone sono raccolti e restituiti in una dashboard di Analytics che consente a HR di prendere decisioni in linea con i bisogni espressi dalle persone in un dato momento storico, anticipando trend e affrontando eventuali criticità in maniera proattiva.

Occorrono strumenti dedicati e  processi strutturati per consentire alle persone di esprimere la propria voce. Le aziende sono organismi viventi: il management di oggi deve fondare la propria attività sull’ascolto, compiendo scelte data-driven sulla base dell’esperienza reale dei lavoratori. La disponibilità al confronto è l’ingrediente fondamentale per tessere relazioni basate sulla fiducia e garantire un ambiente di lavoro sano, in cui condividere valori e perseguire gli stessi obiettivi.

La sfera lavorativa è una componente cruciale dell’identità individuale: oggi più che mai, occorre porsi in ascolto per costruire ambienti di lavoro flessibili che favoriscano l’armonia tra vita professionale e vita privata.


[1] Fonte: State of the Global Workplace, Gallup (2022)

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