Buongiorno Silvia, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit18. Avete già preso parte all’edizione 2017? Cosa vi aspettate da questo evento? Con quale spirito vi apprestate a prendervi parte?
Queste occasioni sono per noi fonte di grande arricchimento: abbiamo la possibilità di confrontarci con altri operatori del settore, di incontrare nuove realtà aziendali che ci raccontano i loro obiettivi e le loro necessità. Ogni organizzazione è come un pianeta all’interno della galassia “mercato” che vive con un ecosistema unico ed originale che puoi conoscere solo se ricevi il permesso di atterrarci. Questi due giorni per noi rappresentano una sorta di viaggio planetario alla fine del quale avremo ottenuto nuovi spunti di riflessione per migliorare il nostro posizionamento sul mercato
Ci sono delle novità che presenterete al #GHRSummit18 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Le nostre parole d’ordine di quest’anno sono “Essere umano” in controtendenza rispetto a quanto viene letto e promosso sulla stampa specializzata e dalla voce degli esperti del settore.
Vogliamo riportare il focus sulla risorsa umana costruendo interventi formativi finalizzati all’aumento del benessere personale, professionale e organizzativo che produce maggior senso di appartenenza, efficacia e produttività.
Come dice il filosofo Galimberti: “La tecnologia deve rimanere un mezzo e non deve diventare il fine”. Le persone hanno bisogno di avere un supporto fattivo da parte delle organizzazioni per non essere lasciate sole di fronte ad un mondo che non sono ancora in grado di gestire autonomamente, dalle community social allo smart working. Senza un intervento mirato di formazione, sviluppo e cultura, questi strumenti possono rivelarsi delle armi a doppio taglio che alla lunga possono produrre più danni che benefici.
Il comparto HR sta assumendo un’importanza sempre più cruciale, in un mondo in cui le persone rappresentano sempre più il vero motore delle aziende, anziché dei numeri e dei cartellini da timbrare. Come state affrontando questa rivoluzione che mette al centro le persone e ne rende la selezione, la formazione, la valorizzazione e la responsabilizzazione così fondamentali?
Negli ultimi mesi, sempre più spesso, si leggono articoli sulla stampa specializzata, blog e commenti nel mondo dei social che prefigurano un futuro presente dove la tecnologia diventa quasi una conditio sine qua non per la gestione delle risorse umane. Bellissimo… peccato che tutto ciò sposta il focus dai rapporti umani ai big data, dalle relazioni alle interazioni.
Chi come noi opera nel mondo della formazione e della consulenza non può non tenere conto di questa evoluzione naturalmente, ma ha anche la responsabilità di mantenere i piedi per terra e continuare a investire affinché l’essere umano rimanga il valore più prezioso che le organizzazioni possiedono.
Si fa un gran parlare di Human Resources e di Industry 4.0, una sfida importante che ci sta riservando enormi opportunità e cambiamenti. Come state affrontando questa sfida e cosa consigliate ai vostri clienti, per fare un buon lavoro in questa direzione?
Innanzi tutto occorre sottolineare il fatto che Industry 4.0 finanzia processi, tecnologie e macchinari e che gli interlocutori privilegiati su questo tema sono i direttori di produzione, i direttori tecnici e i direttori IT. Le funzioni risorse umane hanno un ruolo strategico in questo percorso perché devono monitorare e aiutare il change management attraverso azioni mirate e personalizzate. Il consiglio è quello di farsi supportare da professionisti con una vasta esperienza in questi processi perché le resistenze al cambiamento a volte possono portare al fallimento dell’innovazione aziendale. Per trovare il supporto migliore, è fondamentale poter contare su competenze differenti: occorre quindi diffidare dai tuttologi ed affidarsi a chi, come noi, ritiene che lavorare in rete con altri partner è un valore aggiunto per il cliente finale ed un arricchimento per tutti gli stakeholder.
Robotica, automazione e tecnologie avanzate stanno preoccupando chi crede che il lavoro, in futuro, sarà un privilegio per pochissimi. Sarà davvero così, oppure si ripeterà quanto già accaduto in passato, con i vecchi lavori che scompaiono ed altri nuovi che si concretizzano e che offrono ancora più opportunità?
Si potrebbe riassumere la risposta con il detto “Chi si ferma è perduto”! Battute a parte, il mondo delle organizzazioni è costantemente in evoluzione. Alcuni mestieri di ieri, oggi non esistono più, altri sono in evoluzione, altri nati di recente sono già obsoleti. L’importante è continuare a investire sulle risorse umane affinché le imprese siano sempre sul pezzo e pronte, almeno a livello potenziale, per affrontare nuove sfide. Fondamentale mantenere una capacità di visione del proprio business a medio/lungo termine e coltivare le risorse affinché siano in grado di trovare all’esterno quello che manca all’interno, di sfruttarlo al meglio cercando di portare il know how in azienda, e soprattutto di coordinarlo e integrarlo con quello che c’è già per evitare scossoni che potrebbero crepare le fondamenta aziendali.
Quali sono secondo voi i trend e le tematiche su cui si sta evolvendo il settore HR in questi ultimi anni e quelli che maggiormente influiranno sul prossimo futuro?
La funzione HR sta vivendo un cambiamento importante che è iniziato da qualche anno, da funzione di staff e controllo a funzione integrata nei processi di business a supporto delle decisioni strategiche. La conoscenza del settore di riferimento, una competenza generalista sui processi di gestione, la capacità di ascolto reattivo, creatività e problem solving sono oggi caratteristiche indispensabili per chi ricopre questa funzione. Inoltre l’HR deve avere una propensione e una certa confidenza nell’utilizzo delle nuove tecnologie (dai sistemi di amministrazione del personale e rilevazione presenze, alle social community aziendali). Insomma una funzione piuttosto complessa che richiede competenze non solo tecniche ma anche comportamentali e relazionali a tutto tondo.
Oltre al Digital, l’HR deve affrontare un’impegnativa Soft Skill Challenge!
Perché un visitatore del #GHRSummit18 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?
Coloro che vorranno conoscerci, da noi troveranno accoglienza, ascolto attivo ed empatico, competenza ed esperienza, trasparenza, etica ed onestà intellettuale, orientamento all’innovazione, costante studio e aggiornamento professionale, opportunità di finanziamento. Questo ci permette di fornire ai nostri clienti dei servizi di consulenza organizzativa che spaziano dalla formazione al coaching, dalla consulenza di direzione all’e-learning: tutti strumenti che servono per vincere le sfide organizzative che hanno come premio un’azienda dove vale la pena di lavorare e che cresce insieme alle sue persone.
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo il 17 e 18 ottobre a Pacengo di Lazise (VR).