Buongiorno Giuseppe Ravazzolo, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit20. Avete già preso parte a una o più delle tre precedenti edizioni?
È la prima volta che partecipiamo.
Cosa vi aspettate da questo evento? Con quale spirito vi apprestate a prendervi parte?
Ci aspettiamo di sviluppare buone relazioni e creare connessioni di valore attraverso sani confronti – lo spirito è certamente positivo e con grande energia.
La Pandemia ha allentato la sua drammatica presa in Italia a partire da giugno, ma l’emergenza è tutt’altro che rientrata. Come cambierà il settore HR dopo questo sconvolgimento epocale?
Le persone, di qualsiasi età e genere avranno sempre più necessità di essere supportate e guidate, anche il ruolo dell’HR dovrà essere più vicino alle persone ma allo stesso tempo più severo ed impostato per aiutare a mantenere la rotta aziendale.
Si dice che, a causa della COVID-19 e delle restrizioni che essa sta comportando, nel mondo si stiano già perdendo milioni di posti di lavoro, ma che il peggio debba ancora arrivare: questo rappresenterà a vostro avviso un grande rischio per le realtà del settore HR oppure un’enorme opportunità per aiutare le aziende ad uscire da questa crisi?
È una fase di cambiamento, si perderanno posti per crearne di nuovi. La pandemia ha evidenziato la necessità di avere figure con nuove competenze, differenti da quelle che oggi abbiamo avuto di bisogno. Il ruolo dell’HR anch’esso è messo in discussione in quanto ci si deve evolvere, si deve avere nuove competenze tecniche più ampie, senza però dimenticare i “vecchi” elementi e ruoli che hanno fatto e fanno ancora grande l’Italia.
Si parla sempre più spesso di reskilling e, comunque, della necessità per chiunque di allenare la propria elasticità, la capacità di far fronte ai cambiamenti e di formarsi in modo continuo e permanente. Come devono strutturarsi le realtà HR per essere davvero punti di riferimento in questo scenario?
Ritengo che un buon HR debba essere per prima di esempio, ovvero impostando per se stesso/a un percorso continuo di aggiornamento, lettura e sviluppo da portare come esempio A seguire, come detto precedentemente, Coaching e raccolta delle necessità formative da trasformare prontamente in percorsi.
Smart working: durante il lockdown abbiamo chiamato in questo modo anche i più semplici esperimenti (peraltro forzati) di remote working. Cosa manca alle aziende italiane per essere davvero smart e portare a regime (anche in modalità mista) le esperienze maturate in quel difficile periodo.
Lo smart working non è mai stato smart piuttosto Home working. Tutti coloro con cui mi sono confrontato non hanno fatto altro che lavorare di più vado a casa mi ritengo che questo non possa essere considerato smart. La prima cosa da fare per creare un sistema che lavori in ambito smart e chiarire gli obiettivi delle nostre aziende, capire dove vogliono andare e in che modo ci vogliono andare a questo punto potremmo ragionare sullo smart working
Quali sono secondo voi i trend e le tematiche su cui si evolverà il settore HR nei prossimi 5 anni? Quanto influirà l’esperienza pandemica sull’agenda che il vostro mercato stava portando avanti prima dei fatti di fine febbraio?
I temi non cambieranno ma cambierà la modalità in quanto le persone hanno evidenziato le debolezze e fragilità; certamente gli HR e non solo, dovranno pensare a come sostenere le persone e supportarle verso il raggiungimento degli obiettivi.
Ci sono delle novità che presenterete al #GHRSummit20 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Andremo ad unire MBO a Leadership Situazionale, ovvero condividere strumenti, metodi e approcci che permettano di raggiungere gli obiettivi aziendali (se parliamo di conversione LEAN solo 1% dei progetti raggiunge l’obiettivo) sostenendo le persone e dando loro sempre lo strumento e il supporto giusto al momento giusto.
Perché un visitatore del #GHRSummit20 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?
Per prima cosa per confrontarsi con persone che approcciano positivamente ogni situazione e che ritengono che i problemi sono opportunità per cambiare per migliorare. Inoltre, il nostro Team è nato nel Mondo delle Operation e successivamente siamo giunti al Mondo HR in quanto abbiamo compreso e testato che non esiste un’azienda performante che non integri tutti gli aspetti a partire dalla persone.
Per quanto si parli di DIGITAL, Le aziende sono fatte di persone e le stesse sono coloro che ne creano il valore
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo a Pacengo di Lazise (VR).