Interviste

Intervista a Stefano Xodo, CEO e membro del CDA di Axerta

Buongiorno Stefano Xodo, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit22. Avete già preso parte a una o più delle precedenti edizioni?

Si tratta per noi della seconda partecipazione consecutiva, dalla quale ci aspettiamo un consolidamento della ripartenza post-Covid che ha caratterizzato la prima metà del 2022, nonostante le incertezze e le difficoltà causate dalle tensioni sui prezzi che contraddistinguono questo autunno.

Ora che il Covid sembra alle spalle, cosa resterà secondo lei di quanto accaduto in questi due anni?

Come un sasso nello stagno, il Covid ha creato uno tsunami sulla superficie dell’acqua e imposto improvvisi saliscendi alle organizzazioni aziendali. Obblighi di distanziamento, personale in malattia, carenze di materiali, cambiamenti dei bisogni e conseguenti mutamenti qualitativi e quantitativi nella domanda dei prodotti finiti, tutto ciò ha inciso pesantemente sui modelli organizzativi, con conseguenze non uniformi nel breve e medio periodo. Quando l’onda sarà passata del tutto, alcuni si saranno riposizionati su una nuova configurazione e altri torneranno sostanzialmente allo stato iniziale. Non credo esista “la” risposta giusta, ogni realtà lavorativa deve essere in grado di identificare ciò che meglio risponde ai propri bisogni, senza preconcetti o limitazioni a priori.

Con risposte diverse, ma ognuno ha comunque dovuto reagire ad una situazione inattesa modificando i propri modelli lavorativi. Si può dire che il mondo HR sia cambiato per sempre?

Per certi aspetti è indubitabile che sia così. Il mercato del lavoro italiano ha ricevuto una scossa che lo ha reso più simile a paesi ad elevata mobilità; la ricerca di diverse condizioni lavorative sta ancora comportando abbandoni e riposizionamenti impensabili fino a pochi anni addietro. La competizione per la ricerca di figure qualificate si sta facendo ancora più serrata e le componenti diverse dalla mera retribuzione stanno assumendo un peso sempre crescente. Ciononostante le persone, intese come individui, sono giocoforza le stesse del 2019. In altri termini abbiamo cambiato la cucina e il menù ma gli ingredienti sono sempre gli stessi. Mi aspetto quindi un ritorno alla centralità, in tempi più o meno rapidi, di temi “tradizionali”, slegati dalle conseguenze dirette o indirette della pandemia.

Quale ruolo assume in questo quadro una realtà come Axerta?

Axerta opera nel settore investigativo dal 1963: dopo quasi 60 anni di esperienza continuiamo ad innovare giorno per giorno i nostri servizi per essere un partner di riferimento nel rispondere ad un mondo che cambia, mantenendo costanti il metodo investigativo e l’eccellenza delle nostre soluzioni.

Le domande che più spesso ci poniamo sono: quali sono le necessità dei nostri clienti e soprattutto cosa possiamo fare per rispondere a tali bisogni?

Ciò ha portato Axerta ad evolversi nel corso del tempo fino a diventare una società di consulenza investigativa specializzata nei servizi B2B, per l’erogazione dei quali ha sviluppato competenze professionali che vanno al di là della classica figura dell’investigatore privato. Le BU di Axerta (Protect, HR, Labs, Xybercheck e Forenxis) coprono trasversalmente le possibili richieste di un interlocutore aziendale e diverse sono le aree che possono rispondere ai fabbisogni del mondo HR: dalla lotta ai furti e alla difesa del know how alle verifiche sulle possibili infedeltà dei dipendenti, dalla ricostruzione degli accadimenti economico/finanziari all’internal auditing, fino alla formazione e consulenza in tema di sicurezza informatica, solo per citarne alcuni.

Stefano Xodo di Axerta
9° Global Summit Human Resources
21 | 22 MAGGIO 2025
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