Buongiorno Gabriele Giugliano, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit23.
Se gli anni della Pandemia sembravano essere quelli del Metaverso, il 2023 è dominato dal boom di ChatGPT e dei prodotti e servizi basati su questa e su altre AI generative. Come possono questi strumenti aiutare l’HR e i lavoratori e migliorare il lavoro?
L’AI può rappresentare un vero e proprio game changer per il settore. È una tecnologia considerata nuova dal pubblico mainstream, ma che in realtà ha raggiunto negli anni una maturità tale da essere percepita oggi non solo efficace ma addirittura irrinunciabile. Il potenziale è enorme: l’AI può agevolare l’esperienza lavorativa già da prima dell’entrata nel mondo del lavoro, fino a poi tutto il percorso professionale. Sarà un elemento di accelerazione e semplificazione per lavoratore e azienda: la classica soluzione win-win per tutte le parti coinvolte, ma a patto che l’azienda riesca a gestire abilmente il ruolo di tutti quei lavoratori con mansioni particolarmente tecniche in grado di essere svolte anche dall’AI.
Se fino a pochi anni fa il tema della “fuga dei cervelli” era centrale, anche nella narrazione dei media mainstream, oggi si parla più diffusamente di mancanza di talenti e questa carenza sembra accomunare molti ambiti e settore. Come si può affrontare questo problema in modo sostenibile ed efficace?
Ci sono due piani di interpretazione per questo problema. Uno è rappresentato dal costante calo demografico del Paese che, di conseguenza, ha portato ad avere meno forza lavoro.
L’altro piano riguarda invece le aziende, meno capaci di attrarre e soprattutto trattenere i talenti. Oggi l’azienda deve essere in grado non solo di intercettare le aspettative dei job seekers, ma anche di soddisfarle nel corso della job experience. Se pensiamo che la permanenza media in azienda della GenZ è di appena 1,2 anni (la metà di quella dei Millenials) ci rendiamo conto come ci sia un serio problema di retention.
Ci sono delle novità che presenterete al #GHRSummit23 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Siamo orgogliosi di presentare JOINRS AI, l’intelligenza artificiale in grado di leggere gli annunci di lavoro al posto degli utenti, comprenderli ed ordinarli in base alla compatibilità con i requisiti indicati dal job seeker. Si tratta di una AI basata sulle più aggiornate tecniche di Deep Learning applicate al Natural Language Processing, istruita a leggere annunci in 6 lingue. È una soluzione ad un problema pratico: la complessità e la lunghezza dei classici annunci di lavoro (rimasti uguali negli ultimi 10 anni) fa perdere in media 11 ore a settimana a coloro che cercano un impiego.
JOINRS AI andando a valutare elementi sia statici (percorso di studi) che dinamici (le preferenze mutevoli dei job seeker) rende più efficace il matching tra domanda e offerta e semplifica il processo di selezione.
Perché un visitatore del #GHRSummit23 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?
Siamo una realtà giovane e in crescita che si è appena aperta all’internazionalizzazione, permettendo quindi alle aziende di operare strategie cross country e fare attività di attraction e recruiting anche su profili di altri paesi. Negli anni siamo riusciti a costruire una solida community rappresentata da oltre 600.000 utenti altamente targettizzati (da oggi costituita anche da profili mid-level), con i quali JOINRS offre un canale di comunicazione diretto. Grazie anche ad un costante dialogo con la nostra community, riusciamo inoltre ad essere sempre aggiornati sui trend più recenti e a sviluppare le migliori soluzioni alle loro esigenze, come Joinrs AI: una tecnologia scalabile, in grado di aumentare esponenzialmente i volumi delle aziende.