Le aziende non possono più permettersi di ignorare l’intreccio generazionale che caratterizza il loro capitale umano
La ricerca “La formazione nel mosaico generazionale” condotta da Gility, learning technology company supportata da CDP Venture Capital e BPER Banca per promuovere una nuova cultura della formazione continua e strategica, mette in luce uno scollamento tra bisogni reali e risposte organizzative. Ma offre anche una direzione chiara: ripensare la formazione come leva per integrare esperienze, visioni e linguaggi, trasformando la diversità generazionale da potenziale frattura a vantaggio competitivo.
Un capitale umano complesso, non complicato: cosa fotografa la ricerca di Gility
L’indagine, realizzata su un campione di 150 aziende e indirizzata a figure e ruoli chiave come direttori del personale, del learning & development (L&D) e business leader, offre una fotografia nitida del contesto italiano e spunti concreti.
Baby boomer, Generazione X, Millennial, Gen Z e, presto, anche i primissimi esponenti della Generazione Alpha, convivono oggi nelle organizzazioni. Le differenze tra loro non si esauriscono nei gap tecnologici o nei diversi stili comunicativi, ma affondano in valori, aspettative e visioni del lavoro profondamente differenti.
Gility co-founder: Daniele di Bernardo, Simone Maggi, Federica Bulega, Flavio Molinari
Mentoring intergenerazionale: il nodo culturale
In questo contesto, proporre percorsi formativi generici o poco contestualizzati equivale a sprecare risorse. Il futuro delle organizzazioni passa inevitabilmente da una formazione aziendale personalizzata e mirata, capace di integrare esperienze, competenze e aspettative.
Tra i dati più interessanti, ne emerge uno ambivalente: se l’87,9% dei giovani ha fame di apprendimento dai colleghi senior, quasi un senior su dieci rifiuta il ruolo di mentor.
Una distanza che va colmata con progetti mirati, che abilitino la cultura della condivisione.
Anche l’analisi dei progetti degli ultimi tre anni evidenzia un panorama frammentato: solo il 6,4% delle aziende ha introdotto gruppi di lavoro multigenerazionali e appena il 5,1% ha attivato programmi di mentorship.
La formazione sulle soft skill – considerata centrale per la convivenza intergenerazionale – è stata implementata solo nel 30,8% dei casi. L’inclusione generazionale resta una frontiera ancora poco esplorata: solo il 3,8% delle aziende ha avviato percorsi dedicati alla diversity con focus sull’età.
È qui che emerge un limite strutturale: la formazione aziendale è spesso disegnata attorno ai contenuti, non alle persone. Si parla di competenze da trasmettere, ma poco si indaga su motivazioni, barriere culturali, desideri di apprendimento. E ancor meno si lavora su format davvero inclusivi e flessibili.
Il ruolo della formazione ibrida
La ricerca conferma una crescente preferenza per modelli formativi ibridi: il 34,6% dei lavoratori chiede oggi soluzioni che integrino momenti digitali asincroni, live session e interazione in presenza. La tecnologia è un facilitatore, ma da sola non basta. Serve una consulenza esperta che sappia tradurre i bisogni dell’organizzazione in esperienze formative rilevanti.
Come Gility risponde alle esigenze delle imprese: i pilastri della proposta
In questo senso, Gility si distingue per un modello integrato che include tre pilastri: consulenza strategica per la progettazione personalizzata, centrata sull’ascolto e sulla competenza settoriale, piattaforma intuitiva, gratuita e flessibile, che offre l’accesso a olte 400 corsi e 180 docenti specializzati per settore e competenza e la gestione completa della formazione finanziata, con supporto nella presentazione e rendicontazione di fondi interprofessionali, bandi e incentivi. In molti casi, è possibile azzerare l’investimento iniziale per la crescita delle competenze del team, che viene completamente rimborsato.
Costruire una cultura della formazione centrata sulle persone
Il dato forse più rilevante emerso dalla ricerca è quello che resta implicito: la formazione aziendale è – oggi più che mai – una questione culturale, non tecnica. Riguarda il modo in cui un’organizzazione interpreta sé stessa, valorizza le proprie persone, costruisce il futuro.
Con il 92,3% degli HR intervistati nella ricerca Gility che considera la formazione leva chiave per attrarre e trattenere i talenti, non è più tempo di rimandare. Le aziende che investono oggi in una formazione aziendale su misura, multigenerazionale e flessibile saranno più pronte a innovare, crescere e adattarsi.
Articolo cura di Federica Bulega, Director of Content & Co-Founder Gility.