L’emergenza sanitaria della scorsa primavera ha accelerato in misura considerevole un sostanziale cambiamento nel mondo del lavoro.
Tutto ciò che prima era regolamentato ma accessibile solo a certe condizioni è stato rivisto e plasmato dal legislatore, rendendolo di più ampia portata e condizionando il modo di operare delle attività economiche del nostro Paese.
Nello scenario pandemico, fondamentale importanza ha assunto il lavoro in smart working per tutti quei lavoratori le cui mansioni possono essere svolte anche non direttamente sul posto di lavoro, poiché ha trasformato l’idea del lavoro, slegando la produttività dalla presenza fisica. Tempo e spazio di lavoro sono pertanto cambiati e modellati per andare incontro alle esigenze della vita delle persone, ciò anche a prescindere dall’emergenza in corso, rendendo oltremodo possibile un connubio “lavoro-necessità famigliari”, in particolar modo ai lavoratori genitori, ai lavoratori diversamente abili, ai lavoratori con famigliari diversamente abili, ai lavoratori considerati “fragili”.
Il lavoro in modalità agile è diventato così un nuovo modo di concepire il lavoro, sia per il comparto privato che per quello pubblico, passando da una gestione del lavoro basato sul controllo diretto ad una gestione basata sulla fiducia e sul risultato. Il perno del lavoro si focalizza sulla digitalizzazione, prendendo sempre più piede il web e ogni tipologia di strumentazione informatica. Anche la formazione e l’addestramento del personale dipendente diventa principalmente “digitale”, con virtual classroom, corsi in modalità e-learnig, e videoconferenze. Si parla così di un vero e proprio progetto di “smart working”, inteso come un progetto di cambiamento complesso che richiede una analisi approfondita sia degli obiettivi, sia delle priorità di ogni singola risorsa. Cambia l’idea della creazione del valore, occorrendo individuare una vera e propria strategia, per una rinnovata centralità della persona nel mercato e nel luogo di lavoro. Purtroppo questo cambiamento sarà difficilmente attuabile per talune tipologie di attività, che per il loro specifico svolgimento non si prestano ad essere svolte in modalità agile (pensiamo ai lavori manuali nel settore della agricoltura, silvicoltura e pesca, oppure agli operai del settore industriale).
L’emergenza sanitaria d’altro canto, ha evidenziato per tutti i comparti (produttivi, economici e istitutivi) pubblici e privati, la necessità di attivare misure precauzionali che hanno stravolto la valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro: dall’utilizzo di mascherine e guanti, all’uso di disinfettanti; dalla misurazione della temperatura in entrata al distanziamento sociale. Di conseguenza, da un lato nasce la necessità di una maggiore salvaguardia e tutela della salute del lavoratore e garantire la salubrità e sicurezza negli ambienti di lavoro. D’altro canto, la “robotizzazione” sul panorama aziendale prende piede oggi molto più di ieri, uscendo dalle aree di produzione e della logistica in cui era principalmente confinata ed espandendosi in tutte le aree aziendali ed in tutti i settori, compreso quello dei servizi.
L’adattamento a queste nuove situazioni farà emergere competenze nuove, aziende nuove, tipi di business che prima non esistevano e/o non erano addirittura concepibili, accelerando l’imposizione sul mercato di quelli già esistenti. Il cambiamento sarà innanzi tutto culturale e dovrà interessare tutti, sia gli imprenditori che i lavoratori, mediante una evoluzione dei modelli organizzativi aziendali. Oggi la sfida è senza precedenti, di fronte al rischio di un protrarsi o di un ripetersi delle emergenze sanitarie da un lato, e il rischio di una obsolescenza tecnologica dall’altro, diventa importante una formazione sociale entro cui sviluppare una nuova idea di impresa.
09:00 - 09:30
14 Ottobre 2020
Nuovo paradigma: come cambia il mondo del lavoro dopo il COVID-19
Maria Rosaria Roselli
Labour Consultant - Studio Piceci Roberto
Collaboratrice presso “Studio Piceci Roberto” via Giacomo Boni, 26 Milano cap: 20144
Iscritta all’Albo dei Consulenti del Lavoro, Consiglio Provinciale dell’Ordine di Milano, n° iscrizione all’Albo 2658
Professione precedente: Impiegata presso “Studio Gorgoglione” corso XXII Marzo Milano (tra i vari incarichi anche: Revisore Cooperative presso U.N.C.I. Roma)
Professione precedente: Breve esperienza come Consulente e addetta alla riscossione dei premi assicurativi presso “Alleanza Assicurazioni” a Napoli (Na)
Professione precedente: Impiegata presso “Studio Volpe” presso Termoli (Cb) addetta alla registrazione partite IVA (Iva c/acquisti, Iva c/vendite) e predisposizione del Libro Mastro