Sempre più spesso si sente parlare di Employer Branding, Recruiting Marketing, Candidate Experience e via dicendo. Ma che cosa si intende?
Il marketing per il recruiting prende in prestito dal marketing tradizionale e digitale strumenti e strategie per attirare e coinvolgere talenti. I dati dimostrano che questo approccio migliora notevolmente la candidate experience, che spinge i candidati a guardare all’azienda con maggiore interesse, ma nonostante ciò le potenzialità di quest’ambito continuano a non essere del tutto sfruttate.
Basti pensare ai contenuti di certe pagine career o di account social aziendali: spesso non viene data la giusta importanza a questi spazi, quasi ignorando il fatto che i candidati siano in realtà molto attivi nel ricercare informazioni sulla reputazione aziendale.
Le motivazioni dietro questo atteggiamento sono molteplici, ma ci soffermeremo sulla principale: le aziende non sono consapevoli dell’importanza del Content Marketing applicato al recruiting, per questo molte di loro non lo sperimentano per raggiungere gli obiettivi di ricerca e selezione.
Riassumendo: perché i recruiter dovrebbero preoccuparsi dei contenuti? Molti dei migliori talenti si comportano esattamente come clienti: cercano aziende e offerte di lavoro nello stesso modo in cui compiono un acquisto importante. Ecco perché l’Employer Branding è essenziale. Occorre farsi trovare pronti, producendo contenuti validi e autentici per attirare i candidati e instaurare da subito un rapporto di fiducia.
Insieme scopriremo quali sono le best practice alla base del content marketing, avvalendoci anche di case studies ed esempi di storytelling.