Grazie per questa intervista e per la partecipazione al #GHRSummit25.
Quali sono secondo voi i principali trend HR dei prossimi 5 anni?
Nei prossimi anni le aziende dovranno rendersi compliant con la Direttiva EU 970 che verrà recepita in Italia a far data da giugno 2026. E se è vero che il reporting obbligatorio sarà scaglionato negli anni successivi in base alla dimensione dell’azienda, il diritto individuale di accesso alle informazioni circa i livelli retributivi applicati in azienda relativa al proprio ruolo o a ruoli di pari valore sarà operativo dalla data di pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Dotarsi di politiche retributive basate su criteri di equità e gender neutral sarà il campo in cui le aziende devono iniziare a misurarsi da subito.
Altro tema è quello dell’Ageing. Già adesso convivono in azienda fino a 5 generazioni che hanno motivazioni molto diverse. Le Aziende dovranno necessariamente strutturare la propria employee value proposition attingendo a tutte le leve del Total reward e non soltanto a quelle monetarie, costruendo sistemi di ricompensa e di valutazione della performance differenziati in base ai diversi target di età.
Le aziende economicamente più solide, etiche e attente alle istanze di tutti gli stakeholder, inteso nel più ampio senso del termine, saranno più attrattive e ciò porterà inevitabilmente ad un acuirsi della guerra dei talenti e dei giovani che sono sempre meno ma che sono i più attenti alle politiche inclusive.
Senza tralasciare tutto quell’universo femminile che non si è mai approcciato al mondo del lavoro ma che le politiche sociali di inclusione, si spera, porteranno il 50% delle donne che non lavorano a partecipare alla vita economica e che dovranno essere in qualche modo formate e qualificate. Così come i 50enni di oggi che dovranno essere in tutto o in parte riqualificati con nuove competenze per essere al passo con le innovazioni tecnologiche, informatiche e legate all’utilizzo dell’AI.
Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire a un’azienda che si rivolga a voi al #GHRSummit25 per migliorare la propria gestione HR?
Da sempre supportiamo le organizzazioni a costruire, gestire e manutenere politiche retributive eque e trasparenti. Le nostre metodologie di jobevaluation, misurazione del gender pay gap e benchmark retributivi sono gli strumenti proprietari che contribuiscono a costruire strutture eque, trasparenti ed inclusive. A maggior ragione oggi che è richiesta la compliant alle norme europee.
Ci sono delle novità che presenterete al #GHRSummit25 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Dall’anno scorso, quando abbiamo presentato JPAnalytics come strumento di consultazione dei dati retributivi di mercato, abbiamo fatto evolvere lo strumento e adesso è possibile fare le analisi di equità e competitività dentro lo strumento rendendolo uno vero e proprio tool per la gestione della compensation.
Inoltre per rispondere alla direttiva EU che impone la misurazione del gender pay gap con un differenziale retributivo non superiore al 5%, ci siamo dotati di una metodologia di misurazione adjusted e undjusted grazie alla partnership con PIHR, società svedese già leader nel suo mercato.