Buongiorno Stefano, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit18. Avete già preso parte all’edizione 2017? Cosa vi aspettate da questo evento? Con quale spirito vi apprestate a prendervi parte?
Questa è la nostra “prima volta” al GHRSummit e abbiamo grandi aspettative rispetto ad una selection dei partecipanti in senso qualitativo. Ci sono moltissimi eventi a cui partecipiamo, con numeri roboanti, ma che non lasciano più il segno. Siamo interessati a conoscere altre realtà stimolanti che possono essere fonte di ispirazione su nostri progetti. Occupandoci di “Digital” ed essendo un settore abituato all’evoluzione continua (spesso una rivoluzione continua), il confronto è un elemento imprescindibile e la formazione delle risorse è centrale per affrontare il cambiamento a cui sono sottoposte le aziende.
Ci sono delle novità che presenterete al #GHRSummit18 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Siamo un partner per le aziende che vogliono digitalizzare il proprio modello di business. Stiamo inserendo metodologie del design thinking che inizieremo a presentare proprio da questo evento. L’HR ha un ruolo primario in ogni processo di cambiamento e l’evoluzione digitale ha bisogno di risorse preparate, proattive e costantemente formate.
Il comparto HR sta assumendo un’importanza sempre più cruciale, in un mondo in cui le persone rappresentano sempre più il vero motore delle aziende, anziché dei numeri e dei cartellini da timbrare. Come state affrontando questa rivoluzione che mette al centro le persone e ne rende la selezione, la formazione, la valorizzazione e la responsabilizzazione così fondamentali?
Siamo parte attiva di questa rivoluzione e nel nostro payoff “Digital Innovation Center” si concentra la nostra missione, che è quella di affiancare il nostro cliente e le risorse interne, per fare una progressione costante. Digital non è imparare ad utilizzare degli strumenti, ma comprendere le dinamiche che stanno alla base.
La logica con cui tutto accade ora è emotiva e meno logica di quanto non vogliamo ammettere. L’informatica per come l’abbiamo pensata e compresa, binaria, è arrivata ad un passo dalla human technologies. Tutto questo sta cambiando i modelli di business delle aziende che si ritrovano in un mercato sempre più ampio e le persone in un oceano di confronto con altre persone. Tutto sembra destabilizzante, ma è invece entusiasmante vedere che le opportunità sono tantissime. La differenza la fanno e faranno le persone. Per noi le persone, con i loro bisogni e desideri, difficoltà, successi e ambizioni, sono il vero capitale umano. Una persona, valorizzata in modo coretto (cioè tenendo conto di doti caratteriali, competenze, ambizioni, punti deboli, limiti ecc.) fa e farà la differenza. Sempre.
I valori aziendali, l’organizzazione, gli orari flessibili influiscono nella valorizzazione delle persone ma non bastano.
Rendere ogni persona partecipe della strada che l’azienda sta percorrendo, proiettando ad ognuna un percorso di crescita professionale coerente con il suo background e con la direzione verso cui l’azienda sta procedendo
Alimentiamo la continua specializzazione delle risorse umane con corsi di formazione specifici ma anche e soprattutto attraverso i confronti interni che risultano sempre utili e costruttivi perché ogni membro dello staff ha caratteristiche e competenze complementari a quelle degli altri. Questo porta ogni specialista a crescere professionalmente e l’azienda ad evolvere continuamente.
Si fa un gran parlare di Human Resources e di Industry 4.0, una sfida importante che ci sta riservando enormi opportunità e cambiamenti. Come state affrontando questa sfida e cosa consigliate ai vostri clienti, per fare un buon lavoro in questa direzione?
Siamo nel momento cruciale in cui chi comprende che distribuire le informazioni è la chiave di volta, sarà sempre più rilevante e diventerà un “nodo della rete”. Industria 4.0 ha il merito di aver posto l’attenzione a tutto questo, oltre che i fondi economici, per permettere di entrare in questa “rivoluzione” in modo attivo.
Ai nostri clienti, più che consigli, proponiamo un vero e proprio affiancamento per tutto quello che riguarda la raccolta, la gestione e l’interpretazione dei dati, ovvero per mettere le fondamenta di questa cosiddetta Industry 4.0.
Devo ammettere però che noi, in questo, giochiamo facile: il nostro metodo, parte proprio da una obbligatoria fase conoscitiva del cliente, che consiste proprio in analisi dei dati aziendali e analisi di mercato. Inoltre, all’interno dell’agenzia abbiamo un reparto tecnico specializzato in integrazione di dati e creazione di sistemi di raccolta e gestione dati provenienti che sta lavorando molto su industria 4.0 per mettere le informazioni in relazione tra macchine operative e sistemi di gestione.
Robotica, automazione e tecnologie avanzate stanno preoccupando chi crede che il lavoro, in futuro, sarà un privilegio per pochissimi. Sarà davvero così, oppure si ripeterà quanto già accaduto in passato, con i vecchi lavori che scompaiono ed altri nuovi che si concretizzano e che offrono ancora più opportunità?
L’automazione sarà sempre più utilizzata, non c’è dubbio, ma questa richiede risorse umane più specializzate. La tecnologia sarà sempre più indispensabile, ma lo sarà in modo sempre più naturale e l’accessibilità alla tecnologia è già oggi meno impattante rispetto ad un tempo. Quindi la tecnologia resta un braccio, ma la mente è sempre quella umana. Certo il lavoro cambierà, cambieranno i ruoli, aumenteranno le specializzazioni e studiare sarà un elemento di differenziazione fra chi vuole trainare e chi invece rimarrà passivo.
Lo vediamo addirittura nei progetti di ecommerce: il reparto di customer service cresce continuamente in termini di numero di persone dedicate (chi compra online oggi vuole parlare con una persona, non si accontenta di una mail generica o un chatbot a cui chiedere informazioni). La risorsa umana acquista maggior valore in un contesto che è sempre più tecnologico.
Quali sono secondo voi i trend e le tematiche su cui si sta evolvendo il settore HR in questi ultimi anni e quelli che maggiormente influiranno sul prossimo futuro?
Credo che la tematica sia la stessa per tutti i settori e per tutte le figure professionali: la formazione continua che da teorica e accademica è sempre più mescolata a quella sul campo. Nel campo digital, per quanto siamo nel campo della programmazione, sono figure chiave quella che hanno una capacità al problem solving elevata e una visione d’insieme, perché team e progetto hanno bisogno di adattarsi in continuazione a cambiamenti anche molto importanti e questo richiede una forza propria e un alto interesse nei progetti.
Perché un visitatore del #GHRSummit18 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?
Per scoprire un approccio lavorativo esposto sulla valorizzazione delle persone che entra anche nel team delle aziende con cui lavoriamo. Siamo un partner, che mette un metodo e una condivisione degli elementi di valore che creano la condizione ideale per l’evoluzione digitale indispensabile per restare agganciati al futuro.
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo il 17 e 18 ottobre a Pacengo di Lazise (VR).