Buongiorno Stefano Porta, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit21. Ci eravamo lasciati, lo scorso anno, con la Pandemia in ripresa in Italia e nel mondo, dopo un’estate in cui da noi sembrava aver allentato la presa. Come accadde con l’11 molti dei cambiamenti in atto sono qui per restare, ma come cambierà il settore HR dopo la Pandemia Covid-19 e di cosa avrà bisogno il mondo del lavoro?
La pandemia ha messo in evidenza l’insostenibilità dei modelli produttivi pre-pandemici accelerando un cambiamento di paradigma già in corso. Rispetto al periodo pre-pandemia cambieranno sicuramente le logiche di engagement e le logiche di gestione delle persone, i modelli di leadership e le modalità attraverso le quali i team e le persone dovranno garantire una performance sostenibile.
Smart working: durante il lockdown abbiamo chiamato in questo modo anche i più semplici esperimenti (peraltro forzati) di remote working. Cosa manca alle aziende italiane per essere davvero smart e portare a regime (anche in modalità mista) le esperienze maturate in quel difficile periodo?
Manca lo sviluppo di competenze manageriali adeguate. Il rapporto tra manager e collaboratori non può più essere basato sulla gerarchia e il controllo, ma sulla fiducia e su obiettivi chiari e condivisi. È importante capire che non stiamo cambiando cosa chiediamo alle persone ma come gli chiediamo di raggiungere i risultati e di conseguenza è necessario adeguare anche i sistemi di performance management per orientarli veramente agli obiettivi e non alle attività.
Quali sono secondo voi i trend e le tematiche su cui si evolverà il settore HR nei prossimi 5 anni? Quanto influirà l’esperienza pandemica sull’agenda che il vostro mercato stava portando avanti prima dell’avvento della Pandemia e delle restrizioni che ne sono scaturite?
Nel nuovo contesto post-pandemico la sostenibilità per le aziende non è un semplice nice to have ma un vantaggio competitivo concreto. In virtù di ciò l’agenda HR sarà focalizzata sullo sviluppo di politiche di gestione del personale focalizzate sulle tematiche di sostenibilità e soprattutto di Diversity&Inclusion e sulla necessità di rileggere i processi HR basandosi su questi due driver.
Ci sono delle novità che presenterete al #GHRSummit21 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Lanceremo un nuovo diagnostico focalizzato sulla valutazione del livello di sostenibilità ed engagement della performance delle organizzazioni e che permetterà di valutare il livello di allineamento tra organizzazione e persone rispetto alla strategia di sostenibilità e identificare le priorità di intervento per l’eventuale allineamento
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo al Global Summit.