Buongiorno Walter Ballardin, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit22. Tecnologia, dispositivi, software, processi, automazione… spesso sembra che tutto questo debba seppellire il lato umano del lavoro, ma non è così. Cosa dovremmo spiegare ai molti NEET presenti anche nel nostro Paese e come potremmo convincerli di poter essere davvero utili e determinanti, se solo lo volessero?
Oggi è quasi impossibile parlare di organizzazione senza considerare la tecnologia. Tecnologia che però cambia faccia, cambia termine e diventa il mezzo che offre la possibilità di poter competere su mercati sempre più agguerriti. Qui arriva l’elemento importante e di sfida: non ci si può fermare al primo pezzo del progetto, ossia attivare la tecnologia, ma è necessario integrarla con l’organizzazione in nuove soluzioni e creare quello che potrà essere un ciclo di controllo e monitoraggio per far sì che la tecnologia si integri, funzioni e crei valore.È Necessario che la tecnologia sia governata, analizzata e monitorata, e non esiste governance senza mente umana. Bisogna prendere in considerazione un modello dove l’organizzazione è rappresentata come rete di individui (che pensano, decidono e organizzano), determinando il funzionamento dell’organizzazione.
Quali sono secondo voi i trend e le tematiche su cui si evolverà il settore HR nei prossimi 5 anni? Quanto influirà l’esperienza pandemica sull’agenda che il vostro mercato stava portando avanti prima dell’avvento della Pandemia e delle restrizioni che ne sono scaturite?
Se guardiamo al settore HR non è mai facile capire come si evolverà, perché è influenzato e guidato proprio dalle persone e dall’evoluzione dell’ambiente di riferimento.
Se parliamo di futuro del lavoro, sicuramente un trend riguarderà l’estensione del lavoro flessibile. L’aumento delle aspettative dei dipendenti sfiderà le risorse umane come mai prima d’ora nel fornire esperienze autentiche e su misura per la forza lavoro che consentano alle persone di svolgere al meglio il proprio lavoro.
Un secondo trend riguarderà la People Analytics, ossia prendere decisioni HR che siano data-driven. Il termine HR analytics non significherà più solo fare semplice reportistica o raccolta dati, ma sarà lo strumento necessario per guidare l’impatto business in tutte le organizzazioni.
Ci sono delle novità che presenterete al #GHRSummit22 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Presenteremo la nostra piattaforma di people experience e analytics, che mira a far emergere il potenziale di persone e organizzazioni e favorire così la crescita e la realizzazione professionale, abilitando il benessere, stimolando l’engagement e massimizzando le performance individuali e organizzative attraverso una data-driven digital experience.
Perché un visitatore del #GHRSummit22 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?
beYOU è una piattaforma multicanale orientata e centrata alla persona che stimola l’abilità, l’engagement, il well being: LE TRE DIRETTRICI della PERFORMANCE. Attraverso la nostra soluzione costruiamo un percorso focalizzato sulle esigenze dell’azienda e delle persone che ne fanno parte. La nostra piattaforma si rivolge a tre interlocutori: HR, manager e collaboratori. Per questi ultimi, abbiamo sviluppato 4 moduli volti a stimolare le interazioni tra colleghi e i rispettivi manager; per HR e Manager abbiamo sviluppato un’interfaccia utile a configurare i programmi dei 4 moduli e una dashboard con le analitiche descrittive che sintetizzano le interazioni e l’esperienza dei dipendenti. La piattaforma è stata costruita e verrà evoluta seguendo un modello scientifico, sviluppato da due professori dell’Università Statale di Milano, che definisce un sistema altamente performante in un’organizzazione in cui HR e Manager massimizzano abilità, engagement e well-being dei dipendenti.