Interviste

Intervista ad Alessandra Colonna, CEO di Bridge Partners®

Buongiorno Alessandra Colonna, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit22. Cosa vi aspettate da questo evento? Con quale spirito vi apprestate a prendervi parte?

Mi aspetto di poter vivere una occasione di incontro, confronto e scambio costruttivo con tutte le persone che interverranno e che possa essere una opportunità di visibilità del valore del lavoro di Bridge Partners®.

Si parla sempre più spesso di reskilling e della necessità per chiunque di allenare la propria elasticità, la capacità di far fronte ai cambiamenti e di formarsi in modo continuo e permanente. Come devono strutturarsi le realtà HR per essere davvero punti di riferimento in questo scenario?

La funzione HR assolve un ruolo sempre più determinante nelle organizzazioni. Rispetto all’area dello sviluppo delle competenze delle persone, deve ascoltarne il più possibile le esigenze, dare risposte concrete e impattanti, anche in chiave formativa, farsi a sua volta promotrice e interprete del cambiamento, che per essere gestito al meglio richiede un alto livello di competenze tecniche e di abilità sociali.
Ma non solo. La funzione HR deve, insieme al management, sostenere l’introduzione di processi e modelli organizzativi in grado di aiutare le aziende a crescere in modo sostenibile e ad affrontare scenari sempre più complessi e di non facile lettura.
In sintesi, vedo in capo alla funzione una grande responsabilità organizzativa, per riuscire a coniugare tre elementi: gli obiettivi aziendali, l’accelerazione del cambiamento del modo di lavorare, la centralità delle competenze delle persone in chiave competitiva.  

Quelli del cosiddetto “smart working” e del lavoro agile sono temi delicati e ancora da esplorare. In particolare il lavoro da remoto è stato in molti modi frainteso, durante la Pandemia, ma affinché queste opportunità decollino davvero occorrono competenze, tecnologie e visione. Cosa manca in questo Paese per andare nella direzione giusta?

Leggi e processi si possono creare con relativa velocità, i cambiamenti culturali richiedono invece tempo. Penso che siamo ancora a metà del guado di un processo epocale e che sia troppo presto per tirare una riga e con il giusto distacco fare analisi e sintesi.
Prendiamo un fenomeno che ha avuto grande eco mediatica: le grandi dimissioni, di cui ci siamo affrettati a farci interpreti e che ora pare rientrare. Si deve procedere con prudenza e non tirare conclusioni affrettate.
Il modo di lavorare, a seconda dei contesti, dovrà trovare accomodamenti diversi, coniugare esigenze aziendali e dei lavoratori. Ci vorrà quindi dialogo, apertura al confronto e il superamento di steccati ideologici.
A livello aziendale, penso anche in chiave di leadership. A parità di adozione di nuovi modelli e tecnologie, rispetto ai quali siamo comunque in ritardo, ancora una volta, si paleserà come elemento competitivo l’abilità di agire competenze sociali. 
Come messo in luce da alcuni ricercatori americani in un recente articolo apparso su HBR Italia, quando tutti gli attori di un mercato usano lo stesso set di strumenti, sarà il modo in cui queste persone li gestiscono a fare la differenza e ad essere il vero elemento distintivo.  
Credo che non ci sia ancora una leadership aziendale, soprattutto nel tessuto delle PMI italiane, davvero pronta a valorizzare queste competenze e abilità sociali con piena consapevolezza della loro importanza e, che per effetto di ciò, ci si trovi a guidare il cambiamento in modo non ottimale, creando talvolta situazioni di stallo. 

Ci sono delle novità che presenterete al #GHRSummit22 o un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?

Parleremo di metodo associato alle cosiddette soft skills: spesso, troppo spesso, confuse con attitudine, patrimonio genetico e inclinazione alla socialità, vengono prese sottogamba perché si pensa che non si possano allenare con metodo e valutare oggettivamente. Non è così e il lavoro in questo senso da oltre 17 anni di Bridge Partners® lo dimostra, fatti alla mano.

Perché un visitatore del #GHRSummit22 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?

In Bridge Partners® abbiamo sposato la concretezza e la misurabilità dell’impatto del nostro lavoro sulle capacità dei singoli e sui processi organizzativi delle aziende.
Dopo tanti anni, una delle cose che ancora più spesso continuiamo a sentirci dire dalle persone che escono dalle nostre aule è “L’avessi fatto prima!”.
Per una società come la nostra ci sono tre strade: informare, formare e trasformare. Abbiamo scelto l’ultima, ossia dare alle persone degli strumenti per trasformare il loro modo di lavorare. In meglio.

Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo al Global Summit.

Alessandra Colonna di Bridge Partners
9° Global Summit Human Resources
21 | 22 MAGGIO 2025
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