Il corporate wellness ha acquistato sempre più importanza negli ultimi anni. Sono infatti sempre di più le aziende che decidono di adottare dei programmi di corporate wellness per migliorare la qualità della vita e il work-life balance dei dipendenti e spesso questo si traduce nella creazione di palestre aziendali, programmi di allenamento dedicati, webinar con importanti formatori e molto altro.
É corretto pensare che attività di questo tipo guidino realmente il dipendente verso un miglioramento del proprio benesse? Le aziende hanno storicamente promosso il benessere dei dipendenti attraverso programmi sul posto di lavoro che coinvolgono iniziative come valutazioni della salute, vaccinazioni antinfluenzali o lezioni di yoga. L’idea alla base di questi programmi era che più sano era un dipendente, migliori sarebbero state le sue prestazioni lavorative. Tuttavia, essere in buono stato fisico non è sufficiente per consentire ai dipendenti di esprimersi al massimo delle proprie capacità. I dipendenti che seguono una dieta equilibrata, dormono 8 ore al giorno e praticano regolarmente un’attività sportiva potrebbero comunque non stare bene a livello emotivo.
Guidare il dipendente verso uno “Stato di positività” è un percorso complesso, individuale e deve passare per un cambiamento della cultura aziendale.
Nell’intervento parleremo quindi di come il Wellbeing sia diverso dal corporate wellness, di cosa è ma soprattutto di cosa non è, con l’obiettivo di fornire spunti utili per un nuovo approccio al benessere delle proprie risorse che sia in grado di avere un reale impatto.