Da employee a people, da lifecycle a experience

Turnover, scarso engagement, “gestione” della Generazione Z. Un tema tutto giovanile? No, un tema di organizzazioni che non sanno cambiare in un mondo che cambia prima di loro. Il passaggio da considerare le persone come semplici “employee” a trattarle come individui unici e preziosi, come “people”, rappresenta un cambiamento fondamentale nella prospettiva organizzativa.
Il concetto di “lifecycle” si riferisce tradizionalmente al ciclo di vita all’interno dell’organizzazione, dalla fase di inserimento a quella di transizione. Tuttavia, spostando l’attenzione verso l'”experience”, si amplia il focus per includere l’intera esperienza all’interno dell’organizzazione, andando oltre i confini temporali del ciclo di vita lavorativa.
Questo cambiamento di prospettiva implica una maggiore attenzione alle esigenze, alle aspirazioni e alle esperienze individuali dei collaboratori. Trattare le persone come “people” anziché semplici risorse porta a una maggiore fiducia, motivazione e coinvolgimento da parte del personale. Creare un’esperienza positiva per le persone non solo migliora il benessere individuale, ma contribuisce anche al successo complessivo dell’organizzazione.
Il People Experience Design diventa un must have: i team HR possono e devono facilitare la transizione verso un approccio centrato sulle persone e sull’esperienza complessiva all’interno dell’organizzazione.
Serve una visione sul futuro, competenze e ascolto attivo. “Qual è la sua ultima esperienza?” è ciò che si sentiranno chiedere le nostre persone nei colloqui. E nella tua organizzazione, qual è l’esperienza?