La Pandemia SARS-CoV-2 ha ridefinito il ruolo dei social media, rendendoli ancora più centrali nella vita delle persone e delle aziende. Durante il lockdown è esplosa Zoom e si è consacrata la piattaforma cinese TikTok, non a caso osteggiata da Trump e dagli USA, ma in generale tutti i social hanno registrato numeri record e i servizi di videoconferenza hanno dovuto corazzare i loro server, bombardati di richieste (e addirittura imporre qualche limitazione, per tenere testa al massiccio utilizzo).
Questa vera e propria deflagrazione non può lasciare le aziende insensibili o disinteressate. Presidiare i social è oggi quanto mai fondamentale, ma per farlo occorre comprendere definitivamente:
- cosa sono e a cosa servono;
- quali sono le differenze tra le piattaforme;
- perché molti utenti non usano esclusivamente uno di essi, ma si adattano a più piattaforme fino a sembrare diversi su ciascuna di esse;
- come possono le aziende essere parte di trend in continua evoluzione e imporsi come trendsetter, anziché inseguire le mode;
- qual è il ROI dei social media e dell’attività (costosa, impegnativa, rischiosa) su questi mezzi.
Facciamo il punto e cerchiamo di capire quali figure professionali servono davvero alle aziende in questo difficile e sfaccettato universo.