Agenda

Dallo smart-working alla robotica: una riflessione sul futuro delle risorse umane in azienda. Etica, valori, diritti e scenari di un mondo in radicale cambiamento

Perché spesso le persone non fanno quello che dicono né quello che gli viene chiesto di fare?

People Engagement

HR Digital Transformation: il valore del dato e delle soluzioni a supporto della trasformazione dei processi

Nuovi metodi per la generazione dell’innovazione HR-based: gli hackathon esperienziali

La fine del corporate wellness

Digital Data Driven: l’innovazione tecnologica al servizio delle risorse umane

Welfare aziendale: un importante alleato delle HR per la ripresa economica e sociale

E-learning e ROI: come misurare l’impatto della formazione in un’organizzazione

Strumenti investigativi e di intelligence a contrasto dell’infedeltà aziendale e delle frodi

L’HR tech e il sistema azienda: fidarsi dei dati e credere nelle persone

Re- Active: Attivazione muscolare con Fitprime

I futuri della Formazione Manageriale

Digital & people trasformation

Le esperienze di vita, un motore di produttività

La ‘contabilità’ del cuore: l’ingaggio emotivo e il coinvolgimento attivo delle risorse ed il ruolo della comunicazione interna in situazioni di crisis management

Lo Smart Working si trasforma in Working Smart – Restituire umanità alle relazioni grazie alla tecnologica

HR 4.0: la digitalizzazione è sempre più facile. E più utile

ESG e gestione delle risorse umane – La salute psicologica del lavoratore: una scelta di sostenibilità. inclusione, coesione e diversity management

Produttività, controllo, premialità e leadership nei modelli di lavoro agile. tra smart working, diversity e nuovi impieghi, i modelli del lavoro in evoluzione

Benvenuti nell’era dei contenuti originali e professionali a sostegno delle azioni di comunicazione HR

L’approccio arg-alternate reality game nei processi formativi e nel vissuto professionale quotidiano e nei percorsi di accrescimento di competenze e carriera

Tavola rotonda: HR 2030: verso una nuova normalità o verso la “normalizzazione” del cambiamento?