Buongiorno Riccardo De Luca, grazie per questa intervista e per la partecipazione a #GHRSummit22. Avete già preso parte a una o più delle precedenti edizioni?
Buongiorno e grazie a voi per l’opportunità. Partecipiamo già da diverse edizioni a questo evento proprio per l’efficienza e la funzionalità che lo contraddistinguono rispetto a tanti altri.
Cosa vi aspettate da questo evento? Con quale spirito vi apprestate a prendervi parte?
Ci aspettiamo il confronto e la partecipazione di sempre da parte di tutte le realtà coinvolte. Ne prendiamo nuovamente parte con un forte orientamento all’ascolto e con l’obiettivo di dare tutto il supporto necessario al mondo HR attraverso i nostri servizi ad esso rivolti.
Quelli del cosiddetto “smart working” e del lavoro agile sono temi delicati e ancora da esplorare. In particolare, il lavoro da remoto è stato in molti modi frainteso, durante la Pandemia, ma affinché queste opportunità decollino davvero occorrono competenze, tecnologie e visione. Cosa manca in questo Paese per andare nella direzione giusta?
Certamente il periodo di pandemia – obbligandone di fatto l’utilizzo – ci ha paradossalmente aiutato a conoscere meglio queste nuove opportunità, mettendo da parte timore e pregiudizio che precedentemente hanno quasi sempre prevalso rispetto ad un’effettiva utilità.
Sono e rimangono sicuramente due temi molto delicati e ben distinti tra loro, rispetto ai quali non si deve cadere nell’errore comune di generalizzare. I due strumenti possono essere più o meno funzionali a seconda del contesto aziendale in cui si opera. Si tratta però a tutti gli effetti di un rapporto Imprenditore/Lavoratore che definirei “win-win”; il che rende necessario uno sforzo maggiore nell’individuarne il corretto bilanciamento ma porta in molti casi a risultati positivi davvero inattesi.
Per mantenerci nella direzione corretta occorrono almeno due esercizi fondamentali: lungimiranza imprenditoriale e responsabilizzazione nei lavoratori.
Tecnologia, dispositivi, software, processi, automazione… spesso sembra che tutto questo debba seppellire il lato umano del lavoro, ma non è così. Cosa dovremmo spiegare ai molti NEET presenti anche nel nostro Paese e come potremmo convincerli di poter essere davvero utili e determinanti, se solo lo volessero?
Dovremmo ascoltarli un po’ di più, se solo lo volessimo. Spesso nella loro prematura e a volte ingenua propositività si nascondono preziosi suggerimenti che, combinati con la nostra esperienza, possiamo trasformare insieme in opportunità per il futuro.
Perché un visitatore del #GHRSummit22 dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Quali strumenti e/o quali strategie potete offrire ad un’azienda che si rivolga a voi in questo ambito?
Prima di tutto per raccontarci come e con che strumenti operano oggi in ambito HR. Il nostro supporto, ove necessario, potrà poi spaziare tra un accurato servizio di Ricerca e Selezione del personale ed una solida offerta di flessibilità, passando attraverso una concreta e ventennale esperienza in ambito consulenziale per: Formazione, supporto agli investimenti e Politiche Attive del Lavoro.