Comunicati

Via di fuga: parliamo di coaching e cambiamento (senza frasi fatte)

A cura di Luca Berni

Il mondo della formazione, del coaching e di tutto quanto ad esso collegato, si alimenta spesso di aforismi e frasi fatte. “Pensare fuori dalla scatola”, “l’unica cosa costante è il cambiamento”, “trasformare le difficoltà in opportunità” e via discorrendo.

Queste frasi hanno sempre un certo impatto sulle persone, a condizione che queste rimangano tali: frasi.

Sì, perché quando poi si tratta di passare ai fatti, quando si tratta di cambiare davvero un modo di fare per migliorare o perché gli eventi ci obbligano a farlo, allora è tutta un’altra storia.

Di recente abbiamo avuto tutti a che fare con un cambiamento forzato a causa dell’emergenza sanitaria, che ha portato con sé non poche preoccupazioni. Il virus ci ha ricordato quanto cambiare sia difficile.

Come riscontro spesso durante i percorsi di Coaching, quando la mente si focalizza sul problema causa un immobilismo che porta, a sua volta, delle conseguenze.

Quindi come si affronta un problema?

Concentrandosi sul dopo. Durante un corso di guida sicura mi insegnarono come si reagisce a un ostacolo improvviso: «se continui a guardare l’ostacolo, ci finirai inevitabilmente contro!». Staccare gli occhi dall’ostacolo era davvero molto difficile, ma era anche l’unico modo di trovare una via di fuga.

Questa metafora mi ha sempre accompagnato nei momenti di difficoltà. Bisogna prendere atto degli ostacoli e poi ignorarli, cercando una strada alternativa. E ce n’è sempre più di una!

Durante la pandemia, in The Coaching Pros abbiamo lavorato – nel rispetto delle regole imposte – mantenendo il più possibile i nostri ritmi consueti. È con questo atteggiamento che abbiamo avuto la lucidità di utilizzare l’ostacolo stesso come stimolo per far evolvere la nostra attività.

Nel concreto, che cosa abbiamo fatto?

Innanzitutto, abbiamo sviluppato la formazione online, per troppo tempo rimandata. Presi da mille impegni abbiamo sempre messo questo progetto in secondo piano (sbagliando), ma la situazione pandemica ci ha imposto di portare a termine il compito… e lo abbiamo fatto in un modo “spettacolare”, che ci piace definire onlive.

Poi abbiamo intensificato i contatti con i nostri clienti, comunicando con loro quotidianamente. Nonostante la modalità da remoto, hanno percepito vicinanza e presenza. Un modo per farsi compagnia, con un sottofondo di solidarietà che ha alleviato una difficoltà comune.

Infine, abbiamo lavorato dall’interno, sviluppando sia nuovi software per la gestione delle attività che un nuovo tipo di comunicazione. Il miglioramento deve sempre essere un processo senza fine.

Per citare una frase del poeta e pittore libanese Kahlil Gibran: «Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta».

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