Stiamo vivendo in un contesto rapido, incerto e volatile, che costringe gli imprenditori a spostare il loro obiettivo verso grandi cambiamenti organizzativi, di business o digitali, per aumentare il proprio valore sul mercato. Negli ultimi anni molte aziende hanno incentrato i loro business basandosi sullo sviluppo di tecnologie avanguardiste, ottenendo grandi risultati. Oggi tutto questo non è più sufficiente.
La tecnologia, intesa come risorsa strategica che abilita processi di trasformazione, non è più la chiave di volta utile a garantire il successo o la rinascita di un’organizzazione, ma uno strumento il cui reale potenziale è generato dall’azione umana.
Chi ha creato e diffuso innovazione durante l’ultimo decennio, non ha fatto altro che investire nella tecnologia migliore: il talento delle persone.
Attraverso la condivisione del sapere e delle buone pratiche, le stesse aziende che hanno avuto successo, hanno sviluppato nuovi modelli di business, creando mercati ex novo grazie alla volontà ed alla capacità di esplorare nuovi settori di applicazione di idee.
Il vero cambiamento aziendale, quello culturale, nasce dall’interazione umana.
È per questo che identifichiamo nell’HR manager il vero “cultore dell’innovazione”, adatto alla propulsione verso il cambiamento, che si pone come obiettivo l’individuazione del valore tacito all’interno delle organizzazioni.
Oggi esistono approcci, metodi e percorsi, concreti e consolidati a livello internazionale, che consentono all’HR manager di gestire la transizione passando da un approccio tecnologico ad un approccio innovativo.
Quo-d, durante il proprio intervento, parlerà proprio di come le aziende, attraverso la figura dell’HR manager, saranno in grado di realizzare questa enorme e preziosa evoluzione.