11:00 - 11:30

25 Maggio 2023

Umanizzare i luoghi di lavoro è possibile?

Uno dei pochi vantaggi della pandemia di COVID-19 è che ha messo in luce le sfide e le vulnerabilità che i lavoratori hanno sempre affrontato. Ma ora, superata la fase pandemica è possibile per le aziende tornare alle vecchie routine?
Il passaggio a una forza lavoro più distribuita e remota e la consapevolezza per i lavoratori che il lavoro debba meglio inserirsi nella vita di tutti i giorni (piuttosto che viceversa) e 4 generazioni per la prima volta presenti sui luoghi di lavoro contemporaneamente – stanno costringendo i leader delle risorse umane a riesaminare le loro politiche HR e i benefit che offrono ai dipendenti.
I leader delle risorse umane non devono solo migliorare la capacità dei lavoratori di prendersi cura degli altri, ma anche di prendersi cura di sé stessi.
Se lo fanno, trarranno vantaggio in termini di una forza lavoro: più concentrata, produttivi e leale.
Fornire ai dipendenti la flessibilità di cui hanno bisogno per svolgere il loro ruolo di caregiver è fondamentale per migliorare la loro salute mentale e ciò a sua volta supporta la loro produttività. Avere le infrastrutture e il supporto necessari per prendersi cura dei bambini e dei propri cari anziani consente alle persone di essere meno stressate e quindi più concentrate e produttive quando lavorano.
I professionisti delle risorse umane non sono immuni dai propri pregiudizi demografici quando si tratta di Caring. E poiché sono sinceramente desiderosi di informazioni e feedback dai loro dipendenti, i leader delle risorse umane tendono a credere che i lavoratori siano più disponibili a condividere le informazioni di quanto effettivamente lo siano.
I genitori (50% delle madri e 39% dei padri) sono preoccupati di essere ignorati per opportunità di crescita o di essere percepiti come non completamente impegnati nel proprio lavoro se condividono i propri sfide di vita/lavoro. Lo studio McKinsey/Lean In, Women in the Workplace 2021 , riferisce che durante la pandemia:

  • il 29% delle donne ha sperimentato disagio nel condividere le sfide della vita/lavoro con i propri manager (1,5 volte di più rispetto agli uomini);
  • il 24% delle donne si è preoccupato di come sarebbero giudicate le proprie prestazioni lavorative a causa delle proprie responsabilità di cura (2,1 volte di più rispetto agli uomini).

Per rimanere al passo con le esigenze dei lavoratori, i leader delle risorse umane dovranno sperimentare continuamente nuovi modi per sollecitare il contributo dei dipendenti sui benefit più importanti, perché i pregiudizi legati al genere e all’età si esprimono anche quando si sceglie la metodologia di raccolta delle informazioni
I datori di lavoro stanno riconoscendo che devono espandere la loro offerta oltre i benefit tradizionali, perché molti dipendenti stanno vivendo un esaurimento e i confini tra lavoro e casa sono sempre più sfumati.
In questo evento cercheremo di fare excursus su quali sono i flexible benefit maggiormente rilevanti per i dipendenti caregiver, e di spiegare come sia possibile creare una cultura del caring in azienda che non li penalizzi.

Anna Benini di LianeCare

Anna Benini

CEO e Founder - LIANE

Anna Benini è una psicologa organizzativa, è specializzata in Risorse Umane Strategiche presso l’Ecornell University e gestione del cambiamento al MIT di Boston. Ha conseguito un Global Executive MBA in SDA Bocconi. Ha maturato una consolidata esperienza in ambito HR in importanti multinazionali europee, americane (Mercer, L’Oréal, Allergan) e anche all’estero. Ha un’ampia esperienza in M&A, Turnaround e Riorganizzazioni nei principali paesi europei. È esperta in Talent Management, Recruitment, L&OD e allineamento della strategia di business alle risorse umane. Dopo un viaggio in Silicon Valley, si appassiona al mondo digitale, alla tecnologia e alle Start-up e decide di fondare Lianecare, una piattaforma di welfare e flexible benetif focalizzata a umanizzare i luoghi di lavoro. Così ha iniziato la sua scoperta dei modelli lean, dell’ecosistema startup, del mondo del venture e ha cominciato ad applicarli anche nelle grandi aziende ad digitale. Dal 2019 opera come Fractional Executive HR in Europa, principalmente per fondi di investimento e aziende come Key note speaker in eventi nazionali e internazionali.
Anna è stata per 4 anni Presidente di Professional Women’s Association Rome, un’organizzazione globale senza scopo di lucro che mira a ridurre il gender gap nell’ambito lavorativo e sociale. Continua attivamente ad essere coinvolta nella promozione di una cultura dell’inclusione di genere anche attraverso la consulenza di carriera.

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